Essi provengono da molte chiese del piviere oltre che dalla stessa pieve di Cascia e testimoniano, oltre al gusto dei singoli parroci che nel tempo hanno corredato le loro chiese di questi oggetti, la moltitudine dei fedeli che frequentavano le liturgie.
Il turibolo è un recipiente di argento o metallo cui sono attaccate tre catenelle per poterlo agitare spandendo il profumo dell’incenso che brucia dentro sopra un sottile strato di brace. E’ detto anche incensiere. Questo di manifattura toscana del XIV secolo, in ottone traforato, proviene dalla chiesa di San Martino a Pontifogno ed ha la forma di un tempietto.
La navicella contiene e conserva l’incenso, cosiddetta per la sua forma di piccola nave. Questa di manifattura toscana fra il XIV e XV secolo in ottone a fusione, a forma di mezza luna, proviene da San Martino a Pontifogno. Vi è inciso il monogramma di Cristo IHS e un putto con in mano un serpente oltre a motivi geometrici e fiori.
Il quattrocentesco piatto per le elemosine in ottone sbalzato e inciso proveniente dalla pieve di Cascia è un oggetto di grande raffinatezza . Questo tipo di oggetto era già presente nel Medioevo , ma viene ampiamente documentato in età rinascimentale.
Il calice contiene il vino e l’acqua nella celebrazione eucaristica . Questo proviene dalla chiesa di Santa Maria a Ellero , in argento sbalzato e inciso e rame dorato. Risale a fine secolo XVII. Sul nodo sono sbalzate le figure di tre Santi fra i quali San Giovanni Gualberto perché la chiesa da cui il calice proviene dipendeva in antico dall’Abbazia di Vallombrosa.
Oltre alla collezione degli oggetti della liturgia cattolica il museo ne conserva una più piccola riguardante oggetti della liturgia ebraica e di quella cristiano- ortodossa, esposti in una vetrina che potremmo definire ecumenica. In questa vetrina trovano posto oggetti ebraici come lo Yad, il coltello per la circoncisione, l’anello matrimoniale, la Chanukkjà o lampada da viaggio e le icone della tradizione ortodossa.