La grande mostra su Beato Angelico è l’occasione per il ritorno del Trittico a Firenze, dove Masaccio lo dipinse suggellandolo con la fatidica data 23 aprile 1422, che possiamo considerare il giorno d’avvio all’arte nuova del Rinascimento, di cui il Beato è grande protagonista.
Altri occhi, forse più di quelli che lo hanno ammirato nel nostro Museo, vedranno quest’opera scontrosa, come la definì Antonio Paolucci, e insieme tanto affascinante , così diversa dalle beatitudini luminose dell’Angelico, ma altrettanto profondamente spirituale, di una spiritualità che evade dalla luce accecante del Paradiso per confondersi con le ombre della Terra e farne i segni indelebili di una storia profondamente umana.
Il Museo soffrirà di questa assenza, ma siamo orgogliosi che il Trittico abbia una risonanza internazionale accanto a Beato Angelico.
