In occasione del trentesimo anniversario della scomparsa di Lorenzo Bonechi il Museo Masaccio, in collaborazione con L’Archivio Bonechi, il Comune di Reggello e il Sistema Museale del Chianti e Valdarno Fiorentino, intende proporre una piccola ma interessante mostra di alcune sue opere allestita nella sala del Trittico di San Giovenale dal titolo evocativo tratto da Vasari:”Di verde terra dipinse. Lorenzo Bonechi nella sala del Trittico di San Giovenale” che si svolgerà dal 23 novembre 2024 (anniversario della morte di Lorenzo ) fino al 23 aprile 2025 (data apposta sul Trittico di Masaccio) .
L’idea che sostiene la mostra è quella di evidenziare il legame della pittura di Bonechi con quella dell’arte del Tre – Quattrocento e in particolare con Masaccio di cui ritroviamo le tracce in alcune sue opere esposte. Nella mostra viene presentato un percorso che va 1989 dal 1993, le cinque opere scelte rappresentano i vari passaggi di stile in termini pittorici, oltre che il raggiungimento di una maturità artistica, portata avanti assiduamente per più di un decennio.
Lorenzo Bonechi (1955 – 1994)
Esordì nel 1982 in alcune mostre collettive a Prato, Roma, Londra, Bologna. Seguirono nel 1984 altre importanti esposizioni collettive a San Giovanni Valdarno, Washington, Akron (Ohio), Tokyo, Osaka. La prima personale è del 1985presso la Galleria Carini di Firenze che fu ripresa alla Fabian Carlsson di Londra e alla Sharpe Gallery di New York. Da questo momento l’arte di Lorenzo abbandona le sigle e i movimenti che avevano caratterizzato il suo esordio e intraprende un percorso del tutto autonomo. Profondamente legato alla sua terra di origine, il Valdarno, legge e studia dal vivo la pittura del Trecento e del Quattrocento toscano, analizzandone non solo le qualità formali, ma le motivazioni storiche, filosofiche, spirituali. La sua pittura diviene compatta, smagliante, nei giallo oro antico dei soggetti sacri, nella luce dei paesaggi e delle figure. Nel 1987 nasce il ciclo delle Città Celesti, dove la Gerusalemme apocalittica viene interpretata da essenziali figure geometriche in una luce astratta e spirituale, Invitato alla 46° Biennale Internazionale d’Arte di Venezia del 1995, muore improvvisamente a 39 anni il 23 novembre del 1994. La Biennale gli dedicherà comunque due sale del Padiglione italiano e negli anni successivi gli saranno dedicate molte retrospettive confermando la sua importanza nell’Arte del Novecento.